Lapo Elkann: una vita spericolata, come quella dei film: dai coca party ai rapimenti lampo, tutti gli ingredienti ottimali per una sceneggiatura da oscar

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Anno 2005: coca-party torinese con annessa avventura col transessuale Patrizia e contorno di cocaina dove a momenti ci rimette le penne.

Correte, a casa mia c’è una persona importante che si sente male

Questa la voce del transessuale Patrizia che allarmata chiama il 118 nella disperata attesa di un rapido soccorso.
In un alloggetto al pian terreno c’era Lapo Elkann, privo di sensi per un’overdose di cocaina. Non riprenderà più conoscenza per tutta la giornata, nonostante gli sforzi dei medici della terapia intensiva dell’ospedale Umberto I del Mauriziano e le numerose iniezioni di narcan. Nel pomeriggio trapela che la telefonata al 118 è stata fatta da Lino B., 50 anni, originario di Bari, più noto come Patrizia, uno dei più vecchi travestiti della città, titolare dell’appartamento.
Mentre Lapo Elkann veniva ricoverato nell’ultima stanza del reparto di rianimazione accanto ad Andrea, un operaio di 34 anni in agonia, Lino B. era interrogato negli uffici della Digos insieme a Daniele e Gabriele, altri due ragazzi che erano nella casa all’ora del dramma. Sono i tre che hanno spiegato alla Digos che cosa era successo. Che il malore di Lapo è stata la sfortunata conclusione di una notte brava.
Gli inquirenti hanno accertato che Lapo avrebbe più volte sniffato cocaina, terminando forse con un cocktail micidiale a base di eroina, oppio e ancora coca, lo speed-ball che ha ucciso star come John Belushi. (link Articolo)

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