Lasciami per sempre: Simona Izzo, Max Gazzè e il cast presentano il film
20/04/2017 di Redazione
Lasciami per sempre è la nuova commedia tragicomica di Simona Izzo. Un cast di tutto rispetto per un’opera insolita nel panorama italiano è intervenuto oggi a Roma per la conferenza stampa.
Tra gli attori presenti anche Barbora Bobulova, Max Gazzè, Valentina Cervi, Marco Cocci, Myriam Catania, Maurizio Casagrande e Mariano Rigillo che, più che rispondere alle domande della stampa (solo una), hanno conversato sul film e raccontato aneddoti personali ed esperienze sul set, ecco cosa ci hanno raccontato:
Vanessa Ferrero: “Fare un film con Simona è vivere gioie, emozioni, divertimento. La conosco da quando ero piccola e sono cresciuta con lei. Io faccio parte di una famiglia allargata e mi sono riconosciuta nella sua storia, in quello che ha raccontato”.
Simona Izzo: “Credo che questa sia la mia 30esima opera tra cinema e televisione, ma sono come i figli e anche se all’improvviso te ne uscisse un altro tu ci mettetteresti tutto l’amore, come per gli altri. Pare che i figli delle donne mature siano più intelligenti e magari lo sarà anche questo film. È un film divertente, ma il tessuto è drammatico com’è bene che sia il sottotesto di una commedia. Tutto avviene in una giornata perché questa è onnicomprensiva, nessuno vuole andare ai pranzi di famiglia, o meglio vogliono andarci con un caro convinti che costui sia il responsabile dell’infelicità. Penso che la famiglia sia un cordone che ti può strozzare, ma anche un qualcosa che ti può fare bene”.
Barbora Bobulova: “Le madri si comportano per il bene dei figli, non conta che essi siano nati dal primo o secondo marito”.
Mariano Rigillo: “Non ho visto tutto il film, ma una buona parte si, e questa mi ha fatto un’impressione particolare. Tutti sono pieni di cicatrici e ne è un esempio il mio personaggio, ha sui polsi i tagli del tentato suicidio al termine di una vita spensierata. L’allargamento di famiglia si propone come un accettazione della sofferenza che questo comporta”.
Myriam Catania: “Non avendo avuto una famiglia il mio personaggio la invidia molto, e così si impegola in un amore assurdo. ma ad un certo punto lei comprende la dura verità: vedi ciò che hai e sii felice, recita una frase del film”.
Andrea Bellisario: “Simona (Izzo, ndr) io ricordo che mi hai detto appena mi hai preso per la parte: “Io ti ho preso perché si vede che si vede che stai male”ed è vero perché già mi identificavo un po’ nel personaggio, per vita mia personale. Egli non si rende conto della fortuna mi rendevo conto della fortuna che avevo, di una famiglia, seppur non tradizionale, pazza e sgangherata, ma pur sempre una famiglia. Quest’occasione è stata importantissima per me, non me l’aspettavo. Confrontarmi con attori di questo calibro è importante, ho fatto il Centro Sperimentale di Cinematografia ma lì era tutta teoria ho più disimparato che imparato qualcosa; in questo lavoro la cosa che conta di più è la pratica, è un mestiere che si impara facendolo”.
Sean Cubito: “Mi presentai a casa di Simona al callback con appresso il Didgeridoo, uno strumento musicale degli aborigeni australiani; lei cercava un chitarrista, io non suonavo la chitarra ma qusto strumento che ancora non è in grado di pronunciare bene (ride) ma le è subito piaciuto molto questo strumento che ha definito “fallico”. È diventato così anche lui, a suo modo, un protagonista del film ce l’ho sempre con me. Io sono al mio primo film e sono contento di aver lavorato con un cast così numeroso che per me è stato come una famiglia. Ma soprattutto Simona, perchè mette il cuore in quello che fa, tanto e ha anche un animo un po’ pazzerellino nelle decisioni strampalate che prende all’ultimo prima di girare la scena. Il personaggio si distingue per la lingua, è proprio mezzo canadese come me; ho visto il film e mi è piaciuto molto, spero sia piaciuto anche a voi”.
Camilla Calderoni: “Io all’inizio non c’entravo nulla con il film vero e proprio; lavoravo, quando ancora si stavano facendo i preparativi, ai costumi, quindi ero l’ultima dell’ultima ruota del carro e poi un giorno ad un certo punto incontro Simona che mi ha chiamata, l’ ho incontrata a casa sua e mi ha detto “domani vieni sul set”. Io le chiesi quali abiti dovevo portare e lei mi rispose portane uno per te. Questa è stata una fortuna, l’altra è stata ritrovarmi all’interno di una grande famiglia”.
Simona Izzo: “Era saltata un’attrice e subito ho approfittato dell’occasione per portarla sul set. Solo dopo ho scoperto che anche lei aveva studiato al Centro Sperimentale e che anche lei voleva fare cinema in tutte le sue forme.“.
Vanni Bramati: “Simona voleva un uomo che potesse fronteggiare Gazzè e che avesse la patente nautica, solitario, con gli occhi azzurri e pugliese, e ha trovato me. Questo film è stata un’esperienza umana prima ancora che professionale. Si sa sempre da dove si parte ma non si ignora sempre il porto dell’approdo, il punto d’arrivo. Quello che mi ha stupito di più è stata l’esperienza umana perchè Simona è una persona estremamente generosa. Quando giravamo avevamo delle idee e al di là del tema che ci riguarda tutti, ne siamo coinvolti chi più chi meno, riconosciamo nella famiglia un valore fondante della nostra società; la stessa definizione di “famiglia allargata”è come una coperta troppo stretta che vuole abbracciare qualcosa, ma alla fine c’è sempre qualcosa che sfugge o qualcuno che ne rimane fuori. Tutti questii personaggi si portano dietro, come diceva Mariano (Rigillo ndr), delle ferite, dei non detti, e ognuno cerca di portare con sè il suo bagaglio propositivo, ma è costretto anche a subire nelle relazioni affettive qualcosa e questa credo sia alla fine una condizione che ci accomuni tutti. Mi piace molto affiancare metaforicamente questo viaggio che c’è stato, il lavoro fra di noi, e quello che viene raccontato durante il film”.
Barbora Bobulova: “Io in Lasciami per sempre un po’ mi sono ritrovata come Alice nel Paese delle Meraviglie, forse perché vengo da una famiglia, una cultura in cui i sentimenti sono molto più trattenuti, difficilmente si esternano le emozioni. Sono cresciuta in un ambiente dove se uno alzava la voce già un minuto dopo si scusava, ed effettivamente ritrovarmi in questo circo è stato bello. In realtà tutti i miei parenti vivono in famiglie abbastanza tradizionali, io alla fine sono la pecora nera, quella un po’ più trasgressiva. Ho fatto un corso di un mese sulla famiglia allargata”.
Valentina Cervi: “Non so perché, ma leggendo il copione di Lasciami per sempre sono stata colpita da un’onda di felicità e non capivo il perchè. Poi pian piano ho capito, facendolo ed osservando il dipanarsi di tutte le vicende di tutti i personaggi, cosa volesse dire Simona, forse anche perchè anche la mia è una famiglia allargata con papà che ha avuto quattro figli da quattro donne diverse. Nel film, ad un certo punto tutti hanno la possibilità di fare un salto liberatorio, di dire come si sta, quello che si prova, quello che non avrebbero mai potuto dire in altre situazioni. Per me, che ho vissuto in parallelo una vita con una famiglia allargata e mostrare la mia personalità è stata una liberazione. È un film nato in maniera sgangherata, nel senso positivo del termine. Un film realizzato con pochi soldi e in pochissimo tempo, solo tre settimane. Sembrava che i soldi mancassero sempre e ci siamo uniti nella situazione di precarietà che il film aveva produttivamente con il capitano Simona che ci accompagnava e ci incoraggiava giornalmente. Ci chiedevamo se ce l’avessimo fatta a finire il film, ma Simona era fiduciosa al massimo e poco le importava se il tempo a disposizione era minimo, ci faceva ripetere le scene all’infinito finchè non venivano bene anche se eravamo”col fiato sul collo” ”.
Veruska Rossi: “Avevo avuto pochissime parti in passato al cinema, maggiormente ho lavorato nel teatro; mi sono divertita tantissimo a fare questo film grazie a Simona che è un contenitore di emozioni e grazie al cast soprattutto a Maurizio Casagrande; è stato bellissimo lavorare con lui. Il mio personaggio è fragile e in questa sua fragilità c’è la paura dell’abbandono. Urla più degli altri e indossa un guardaroba davvero shicking: ventagli rosa e scarpe improbabili. Io ringrazierò sempre Simona per questo grande regalo che mi ha fatto”.
Maurizio Casagrande: “Sono massacrato dalla mia ex moglie che forse desidero più di quella che ho. Simona mi ha convinto a fare il film dicendomi una frase che mi ha divertito moltissimo, poi però me l’ha tolta e la fatta dire a Mariano (Rigillo ndr). Io avrei dovuto dire a mia moglie “Cara, se avessi avuto la passione per l’acne avrei fatto il dermatologo, ma faccio il ginecologo”. Mi sono divertito molto a fare questo film con Simona con cui non avevo mai lavorato; lei è genialmente folle e scopri all’ultimo che la scena non è più come la pensavi. All’inizio ti spaventi, ma poi in questo disegno che ti sfugge lei ha le idee molto chiare. Ognuno di noi vuole sperimentare nuovi momenti emotivi, Simona mi ha dato l’occasione e perciò ora la ringrazio”.
Simona, avevi pensato subito a Max Gazzè, come hai ideato la parte, questo musicista in cerca di ispirazione che si deve confrontare con l’ex-marito della sua nuova compagna?
Simona Izzo: “Avevo scritto questo film pensando proprio a Max Gazzè proprio perché è un musicista; gli ho proposto la parte, gli ho dato il copione e mi è sembrato un miracolo che avesse subito accettato. Il suo sì mi ha molto emozionato”.
Max Gazzè: “Non ho alcuna esperienza come attore ed in questo film mi sono totalmente affidato a Simona. Il mio personaggio è molto delicato, è un po’ l’altergo di Viola (Barbora Bobulova). Non era facile interpretare un uomo con questo tipo di sensibilità, se non ci fosse stata la sensibilità femminile di Simona a dirigermi. Avevo intuito il tipo di personaggio già nella sceneggiatura, ma mi è piaciuto ancora di più affidarmi a lei per il giusto tono. Il modo in cui certe frasi vengono dette è fondamentale. Simona è anche una brava musicista,così mi ha aiutato perché non ho potuto comporre tutte le musiche del film in quanto impegnato nel mio tour mondiale. Simona riesce a captare la sensibilità del canto; non so se sono un bravo attore ma mi fidavo completamente di lei. Oltre ad un ruolo bello questa è stata un’esperienza straordinaria”.
Di che cifre stiamo parlando, che budget ha avuto il film? In quante copie uscirà?
Vanessa Ferrero: “Il film ha avuto un budget di 1,3 milioni e 500 mila euro stanziati per la distribuzione. Abbiamo avuto il supporto del ministero e delle regioni Calabria e Lazio e abbiamo utilizzato anche il Tax credit per coprire parte degli investimenti”.
Giorgio Ferrero: “Abbiamo avuto un percorso distributivo con Notorius ed usciremo al momento in 157 copie. È una cifra molto significativa visto gli ultimi insuccessi di alcune commedie italiane, però permettetemi, vorrei ringraziare pubblicamente anche Ricky Tognazzi che è stato sempre con noi sul set e ci ha accompagnato in questa incredibile avventura”.
Ricky Tognazzi: “Permettetemi di dire in conclusione che la canzone dei titoli di testa è stata composta da Tommaso Venditti (figlio di Simona Izzo e Antonello Venditti, ndr) che ha compiuto 17 anni ieri, quindi, largo ai giovani!”.
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