Twin Peaks 3: Madchen Amick parla di David Lynch e rivelazioni future per Shelly

Twin Peaks è tornato e Madchen Amick ha ripreso il suo amatissimo ruolo lavorando al fianco di David Lynch. Parla di questo e anche di Riverdale 2 in una lunga intervista!

Twin Peaks (leggi la recensione della 3×07) è famoso in tutto il mondo e ha incantato le genti con la misteriosa storia dell’omicidio di Laura Palmer. Anche se il caso è stato risolto, c’è ancora molto da chiarire e ci sono molti dettagli da scoprire. Cosa accadrà nella terza e nuovissima attesissima stagione? Durante l’intervista al Collider, Madchen Amick ha parlato di come fosse bello scoprire che Shelly lavorasse ancora al Double R Diner, del fatto che avesse una figlia, e di come fosse stato intrigante essere diretta ancora da David Lynch. È stato anche affascinante trovarsi in mezzo allo scontro tra le menti  di Mark Frost e dello stesso visionario regista nel revival di Twin Peaks. Madchen Amick, inoltre, pensa che Twin Peaks abbia finalmente raggiunto il suo meglio con questa stagione.
Ecco l’intervista su Twin Peaks e Riverdale 2!
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Se qualcuno ti avesse detto, all’epoca appena uscì la serie, che saresti tornata nello show e nel mondo di Twin Peaks con questo personaggio, avresti pensato che quella persona fosse completamente pazza?

Madchen Amick: Sì, e le persone ne hanno parlato tutto il tempo di Twin Peaks 3, e io ho sempre negato e detto:’‘No, assolutamente no! Non possiamo rivederlo di nuovo. E’ stato impossibile.” Ma quando David Lynch e Mark Forst hanno annunciato che ci sarebbe stato su Showtime, e che non avremmo avuto le restrizioni di un tempo, ho pensato:”Oh, è così che puoi farlo bene!”

Dal momento che Kyle MacLachlan è stato l’unico ad aver letto lo script originale, mentre tutti gli altri avevano soltanto delle determinate scene in cui apparivano, come hai recitato nel revival di Twin Peaks? Hai dato tutte queste scene in una volta sola in modo da sapere quale sarebbe stato il tuo arco specifico?

Madchen Amick: Siamo tutti stati invitati in studio una volta che abbiamo avuto la conferma della riunione e del fatto che stavamo tornando. Tu andavi lì e leggevi tutte le tue scene, poi vai lì e ti siedi con David nel suo ufficio e discuti delle scene e gli chiedi informazioni. La sua prima domanda rivoltami fu davvero semplice:”’Ti piace?”. Era come un ragazzino adolescente, eccitato per quello che stava facendo e voleva che fossi eccitata anch’io e che amassi il suo lavoro. E’ stato davvero divertente.

David Lynch sembra essere la persona più genuina.

Madchen Amick: Lo è! Il più grande errore è che la gente pensa che lui possa essere soltanto misterioso, bizzarro e non accessibile al dialogo. Molte delle più grandi famose star, ci hanno impiegato un po’ per approcciare con lui perché erano tipo:’‘E’ David Lynch, posso fargli domande?’‘. E io rispondevo:’‘Certo, puoi fargli domande!E’ il tuo regista, va a parlare con lui!”

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Perché David Lynch è qualcuno su cui sei disposta a metterti nelle mani, anche se non sai dove ti porterà?

Madchen Amick: Devi soltanto fidarti e ho imparato ciò durante le riprese della serie originale di Twin Peaks. E’ stato uno dei primi registi con cui ho lavorato, quindi mi ha addestrato. Ho imparato che non lo capisci sempre, ma con un buon regista, devi soltanto aver fiducia perché sai che faranno qualcosa di davvero buono e questo è certamente il caso di David Lynch.

Qual è la miglior dritta che David Lynch ti abbia mai dato?

Madchen Amick: La dritta più utile che mi abbia potuto dare mi viene in mente pensando alla scena in cui Amanda Seyfried guarda in macchina, mentre stanno guidando. E’ così classico, così David Lynch. Ho scritto ad Amanda ed ero tipo:”Ehi, benvenuta a Twin Peaks !”. C’era una scena in particolare mentre ero al telefono, ma non ricordo con chi, e David mi stava dirigendo e io dicevo le mie battute per poi guardare lentamente al soffitto. Così l’ho fatta e lui ha detto:’‘No, no, no. Non più lento. Davvero lento.” Mi ha fatto solo fissare il soffitto e non l’ho capito. Ho trovato il coraggio e finalmente gli ho detto:”David, perché lo sto facendo?” . Stavo tentando di capire la motivazione. E lui ha semplicemente detto:”Sembra buono, Madchen”. Ero un’attrice giovane che voleva un buon lavoro e volevo capire tutto, e accertarmi che il mio personaggio fosse fondato. Mi ha semplicemente insegnato, in quel momento, che a volte fai qualcosa perché ti sembra buona o perché ti fa stare bene.

Non molti attori hanno avuto il piacere di essere diretti da David Lynch, ma anche pochi attori hanno avuto l’esperienza di agire al suo fianco sul set. Com’è lavorare con lui dal punto di vista dell’attrice e partner di scena?

Madchen Amick: E’ divertente! E’ un buon attore e lo sto veramente notando ora che Gordon Cole è più presente, in questa nuova stagione di Twin Peaks. E’ veramente bravo. Conosce il suo personaggio e rimane coerente. E’ divertente, in generale. E’ malizioso, è come un dodicenne malizioso. Ha scritto una scena in cui poteva baciare Shelly Johnson e questa era l’unica ragione. E’ davvero esilarante!

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Com’è attingere dal cervello di Mark Frost, differentemente dal cervello di David Lynch?

Madchen Amick: Mark è più sui dettagli e su come una cosa porti a un’altra. E’ sicuramente una mente strutturata. Con David, molte volte, ci si sente semplicemente bene. A volte non lo spiega completamente perché vuole che ti fidi e ti lasci andare senza pensare troppo.

Shelly Johnson nel ruolo della cameriera al Double R è un’immagine iconica. Che cosa ti è piaciuto del ritrovarti negli stessi panni, dopo tanti anni a Twin Peaks? Alcune cose sono ancora uguali?

Madchen Amick: E’ stata dura non piangere, durante tutto il tempo in cui giravamo. Ero molto toccata ed ero molto nostalgica. Era molto surreale, non credo di averlo effettivamente afferrato.

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