Riccardo Meli in esclusiva a Talky: “Ho sempre preferito i fatti alle parole”

Ha recitato e prodotto uno dei cortometraggi più apprezzati del momento: “Conosce qualcuno?”. Ma non è l’unico progetto a cui si sta dedicando il poliedrico e caparbio Riccardo Meli che si racconta in esclusiva a Talky.

image
Riccardo Meli in uno scatto in bianco e nero

Riccardo, come nasce il tuo coinvolgimento nel cortometraggio “Conosce qualcuno?”?
Parto subito col dire che era da parecchio tempo che mi frullava per la testa la volontà di realizzare un prodotto cinematografico. Il caso ha voluto che un giorno ero a casa di Daniel Bondì, in una classica e serena giornata tra amici, e che parlando del più e del meno ci siamo ritrovati a chiacchierare proprio di cinema e di progetti futuri. È stato così che mi sono ritrovato tra le mani il prodotto che da tempo stavo cercando. “Conosce qualcuno?” è infatti una sceneggiatura che tratta di un argomento tabù come quello della mancanza di meritocrazia o degli eccessivi favoritismi che si riscontrano spesso proprio nell’ambito dello spettacolo, il tutto però affrontato con toni comici ed estremamente ironici. Non ci ho pensato un secondo a sposare il progetto.

Nel cortometraggio, oltre che nelle vesti di produttore, ti vediamo anche in qualità di attore nel ruolo di Francesco Ciro..

Sì, è vero. La mia passione per la recitazione esiste da tempo. Ed è forse anche per questo che Daniel, dopo un’attenta valutazione artistica, ha spinto molto affinchè interpretassi questo ruolo. La considero una ulteriore sfida legata a questa splendida e nuova avventura.
Un aneddoto legato alle riprese?
Ce n’è uno a cui sono particolarmente legato. Max Tortora, che fa parte del cast, doveva recitare una scena in cui il suo personaggio si arrabbiava tantissimo con la sua segretaria, scena che ha interpretato divinamente. Ad un certo punto delle riprese infatti si è tolto la scarpa e l’ha scaraventata con rabbia contro l’unico muro sul quale era attaccato uno specchio. Per evitare che ci fosse il disastro ho dovuto fare una parata alla Buffon. Non a caso, da quel momento, tutta la troupe ha iniziato a chiamarmi Gigi (ride, ndr).
“Conosce qualcuno?” lo avete prima presentato al Festival del Cinema di Venezia e poi alla Festa del Cinema di Roma: emozioni?
Realizzare il primo progetto e presentarlo in quella che è la casa del cinema in Italia, come il Festival del Cinema di Venezia, è stato qualcosa dimeraviglioso. Se ci si mette poi che il successivo festival che ci ha accolto è stato quello di Roma, la città dove sono nato e cresciuto: diciamo che non potevo veramente chiedere di piu! Le persone che ho conosciuto, poi, hanno contribuito a rendere ancora più unica questa esperienza super.

In questo settore, quali altri traguardi ti piacerebbe raggiungere?
Non voglio dire quali mi piacerebbe raggiungere perche se c’è un atteggiamento che prediligo nella vita è quello di “far parlare i fatti più che le parole”. Posso, però, confidarvi che siamo gia in preproduzione con un film. Purtroppo, però, al momento non posso rivelare di più.
Contemporaneamente, ti stai dedicando con successo al progetto Vicker Holding: di cosa si tratta?
Si tratta di un’applicazione in grado di mettere in comunicazione tutti coloro che necessitano di risolvere piccoli problemi quotidiani per il quale è richiesto l’intervento di un professionista, con un universo di piccoli lavoratori occasionali e con partita Iva. Qualsiasi sia il servizio di cui si ha bisogno: dalla babysitter all’insegnante per le ripetizioni, da chi è capace di montare in pochi minuti il mobiletto Ikea all’idraulico che ti ripara il lavandino, su Vicker, con 2 ckick lo si può trovarlo. Vicker aiuta due realtà che hanno necessità di trovarsi, ad incontrarsi. Niente di più semplice e niente di più utile.

Quali saranno le prossime sfide legate a Vicker Holding?
Vicker è una realta che si sta consolidando ogni giorno di più, grazie soprattutto all’enorme lavoro di un team fantastico composto da sviluppatori e tecnici prepatissimi che stanno dedicando tutto il loro tempo e il loro sapere per questa azienda. Io amo particolarmente le sfide ed è per questo che sto lavorando da tempo ad un altro progetto che è stato sposato da investitori americani e che verrà presto lanciato negli USA. Incrociamo le dita!

Tra dieci anni come ti piacerebbe vederti?⁠⁠⁠⁠
Oddio non mi ci fate pensare: possibilmente con pochissimi capelli bianchi (ride, ndr). A parte gli scherzi, sono un tipo che ama vivere giorno per giorno pur non perdendo mai di vista i propri obiettivi che vuole raggiungere. Speriamo di perseguirli tutti. Comunque, tra dieci anni, vi saprò dire…

Share this article