Sherlock: Jay. ci racconta il manga in esclusiva (Intervista)

Presente al Napoli Comicon 2017, l’artista Jay. ha rilasciato un’intervista esclusiva per presentare il nuovo manga di Sherlock, pubblicato in Italia nell’ottobre del 2016. 

Grazie alla collaborazione con Panini Comics e Planet Manga, l’artista Jay., che ha disegnato l’adattamento a fumetti della seguitissima serie della BBC, Sherlock, di cui l’ultima stagione è andata in onda su Netflix insieme alle precedenti nello scorso anno, è arrivata al Napoli Comicon regalandoci una splendida intervista.
Jay ha iniziato l’adattamento della serie tv nel 2012 con il primo episodio della prima stagione, Uno Studio in Rosa. Nel 2013 è arrivato il secondo, Il Banchiere Cieco, mentre nel 2014 è giunto il terzo adattamento con Il Grande Gioco. L’adattamento del primo episodio della seconda stagione, Scandalo a Belgravia, è invece partito solo recentemente.

Con la sua simpatia e la sua dolcezza, Jay. ci ha parlato del “suo” Sherlock, dell’Italia, di come è arrivata alla BBC e di quali progetti ha per il futuro. Nuovi adattamenti in arrivo? Scopriamolo insieme.

Benvenuta a Napoli Jay., eri mai stata in Italia? Mangiata la pizza? 

Questa è la seconda volta che vengo in Italia. Sono stata a Roma e Venezia per 3-4 giorni per piacere. E’ la prima volta che vengo a Napoli e mi piace molto. 

 Amavi Sherlock Holmes prima di questo lavoro? Seguivi la serie tv? 

 ero una fan della serie tv. 

 Chi è il tuo personaggio preferito? Team Sherlock o Team Moriarty? 

Team Sherlock! 

 Molto spesso le riproduzioni dei manga/fumetti sono differenti dagli attori, tu hai fatto un vero e proprio capolavoro con Benedict e Martin. Come hai lavorato alla realizzazione e qual è stata la cosa più difficile? 

Veramente non era in programma che diventasse così realistico. Prima di cominciare l’adattamento della serie ho consegnato degli sketch alla BBC con tre tipi di realizzazione diversi ma loro non mi hanno detto cosa fare. Con il mio primo editor ho deciso di lavorare con questo tipo di realtà, poi è andata avanti così. Ma questo stile è un po’ più realistico di come disegno di solito. All’inizio era meno realistico di com’è adesso. 

 Come mai un artista giapponese decide di rappresentare un personaggio come Sherlock? 

Il mio primo editor era un fan di Sherlock e ha ideato questo meraviglioso progetto. E’ stato lui a spingermi dicendo “perché non partecipi anche tu?”. Poi penso che sia stato il frutto anche della fortuna e della BBC che ci ha concesso di realizzare un fumetto, cosa che non è mai accaduta prima. 

 Pensi che il fatto che il manga riproponga fedelmente le puntate sia un punto a favore o a sfavore per la sua diffusione? 

Io penso sia un vantaggio, intanto perché la BBC ha richiesto di non modificare nulla, ma in realtà non ho mai pensato di modificare la sceneggiatura. E poi c’è una ragione molto particolare che riguarda il Giappone. In Giappone ci sono più persone che leggono manga rispetto a quelli che guardano serie tv e film esteri, il pubblico del manga è più vasto, quindi proporre un argomento del genere fa sì che si apra un mondo nuovo per loro, invogliandoli ad avvicinarsi alle produzioni estere. Quindi se il lettore si accorge che il manga è diverso dalla serie non va bene. Per questo penso sia un vantaggio. 

L’intervista continua a pagina 2, parliamo anche dell’eventuale quinta stagione di Sherlock! 

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