Split: 23 sfumature di James McAvoy nel nuovo thriller di M. Night Shyamalan

Split, il nuovo film di M. Night Shyamalan convince a pieno. James McAvoy offre una performance tanto surreale quanto crudele, distopica e spietata. Un percorso interno nella psiche e nei disturbi della mente umana tra Hitchcock, l’horror e la terapia di gruppo.

M. Night Shyalaman, il regista de Il sesto senso e Signs, torna alla ribalta con il suo nuovo film Split. Dopo alcuni clamorosi flop, il regista di Filadelfia riesce a convincere la critica con un film poderoso, folle e crudele, uno spietato vortice distopico nella psiche deviata di un individuo afflitto da Disturbo Dissociativo dell’Identità (DID). Un grido di speranza che non è altro che un feroce ritratto di un individuo solo, incompreso dalla società, nei più classico dei canoni shyamalani.
Dopo il riuscitissimo horror a basso budget The visit, il regista continua su quella linea e confeziona un one-man show movie dove la performance attoriale annichilisce qualsivoglia tentativo di utlizzo di effetti speciali e rende nullo ogni tentativo di restituire pathos, intensità ed azione filmica attraverso la computer grafica, deridendo la cinematografia contemporanea non più in grado di restituire quella centralità all’attore e alla sua performance che da sempre ha caratterizzato il cinema.
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Un lavoro importante e raffinato che ricerca, scava e affonda le sue radici nel misticismo culturale del regista, tra influenze religiose e filosofiche indiane e la cultura pop dell’america contemporanea, un ricamo mentale e psigologico nelle ossessioni del protagonista, nelle sue fobie e paturnie che restituisce un ritratto vivo e borderline di un individuo solo, incompreso, tipico personaggio da film horror americano, qui visto sotto un’altra ottica più intima e personale: quella di un regista da sempre è interessato a raccontare storie e personaggi in evidente difficoltà con se stessi e con il mondo contemporaneo.
Shyamalan (leggi le 10 curiosità sul regista) sin dal suo primo film, Il sesto senso, ha incentrato i suoi racconti su storie di bambini, ragazzi, adulti e anziani in preda a deliri psicologici, trip mentali, ossessioni e turbe psichiche, in questo film non si tira indietro e alza la posta con un personaggio, interpretato da un poderoso e terrificante James McAvoy, tanto abominevole quanto comico nelle multiple situazioni mentali (23 o 24?) che si vengono a presentare di volta in volta a causa del suo Disturbo Dissociativo dell’Identità.
Kevin (James McAvoy) all’uscita di un supermercato rapisce tre ragazze: Casey (Ana Taylor-Joy), Claire (Haley Lu Richardson) e Marcia (Jessica Sula), la sua mentalità distorta gli impone di farlo, è una delle sue personalità che glielo impone. Split suddivide la potenza narrativa dell’opera in tre diverse lotte intestine : quella delle tre ragazze rapite che cercano in ogni modo la fuga, i flashback di Casey, una delle ragazze rapite e Kevin che, nelle personalità che di volta in volta lo affliggono, interagisce con la sua ppsicologa la dottoressa Fletcher (Betty Buckley). James McAvoy è Barry, potrebbe essere Dennis o ancora Hedwig o Patricia; a poco a poco le sue personalità lo divoreranno in una spirale senza un’apparente via d’uscita.
Un lavoro pregno di riferimenti e citazioni dei maestri del passato, primo su tutti il suo amato Hitchcock, imitato anche nel classico cameo che il Shyamalan compie in ogni suo film.
Uun ‘opera che si erge solitaria nella cinematografia americana come un iceberg in mezzo al ghiaccio: ne vedi solo una piccolissima parte. Elemento essenziale che ridefinisce i canoni del cinema contemporaneo riattualizzandolo a tematiche scomode e scottanti.
In un mondo dove l’attore è diventato solo un nome, una macchian da soldi, legato a cavi e fili davanto uno schermo verde, Shyamalan ridà importanza prima alla persona, poi al protagonista ed infine all’attore, spingendolo oltre i limiti della performance umana, in un mondo sconosciuto, ancora da esplorare.
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Se ci fermassimo 18 secondi prima della fine del film, diremmo che Split è un’ottimo thriller adrenalinico con una significante dose horror, ma rimanete fino alla fine poichè il classico twist-ending alla Shyamalan vi sorprenderà come mai prima d’ora.
Non perdetevi, per nessun motivo, Split, il nuovo capolavoro di M. Night Shyamalan, dal 26 Gennaio al cinema grazie ad Universal Pictures Italia.

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