Twin Peaks 3: Kyle MacLachan parla dell’Agente Cooper
29/03/2017 di Redazione
Twin Peaks si era concluso 25 anni fa lasciando in sospeso il destino dell’Agente Cooper, interpretato da Kyle MacLachan, ed è proprio l’attore a parlare del suo personaggio in un’intervista ad Ew.com.
“E’ un personaggio che sarà inciso sulla mia tomba – è quello che la gente ricorderà di più, insomma, è bello aver interpretato uno di quelli”
Ma poi torna serio:
“Amo l’Agente Cooper, è stata la mia prima esperienza televisiva, non sai veramente ciò che hai finché non è finita, o finché non hai fatto altre esperienze nella vita. Nel mentre, l’ho dato un po’ per scontato. Non avevo altre referenze, e ora solo anni dopo ho realizzato che lotta sia non solo far parte di uno show di successo, ma far parte di uno show di un certo impatto come Twin Peaks. Accade una sola volta nella vita. Così ora c’è un senso di rispetto e gratitudine, ed essere in grado di rientrare nel personaggio e nello show e lavorare con David con quella mentalità, è solo un piacere”
Ritornando al passato, a quando la serie ha avuto inizio, MacLachan spiega così come Twin Peaks sia stato qualcosa di diverso: “Eravamo degli anarchici, abbiamo portato David Lynch in televisione”, e a proposito della prima stagione l’attore ricorda un aneddoto:
“Ricordo una scena nella prima stagione dove ero seduto a un tavolo con davanti a me un piatto di ciambelle. La scena era finita, ma David non aveva esclamato “cut”, così sono rimasto nel personaggio, e lui ha esclamato attraverso il suo megafono – perché lui dirige usando un megafono – “Kayle, prendi una ciambella!” Così ho preso una ciambella, e lui ha detto “Va bene, ora mettila tutta in bocca!” Così l’ho messa tutta in bocca e ho cominciato a mangiarla. E lui l’ha filmata. In parte perché vuole vedere cosa succede, in parte perchè potrebbe usarlo, ma potrebbe usarlo solo perché si sta divertendo con te.”
L’attore parla anche di come è nato l’Agente Cooper e da tutto il merito a David Lynch e Mark Frost:
“Vestito nero, cravatta nera, capelli neri tirati all’indietro . Era un ragazzino. Eccentrico. Un po’ misterioso, forse un po’ pazzo. Aveva questo fascino, questo entusiasmo per le piccole cose della vita. Aveva questi incredibili poteri di osservazione, ma non era freddamente razionale. Era cordiale e accogliente e poteva godersi le piccole cose. Caffè. Torta. Alberi. Nel profondo era una brava persona. Cooper era tutto scritto nero su bianco. Io gli ho solo dato la vita.”