La mamma che non vede i figli da tre anni per una falsa accusa di stalking

27/09/2017 di Donato De Sena

Non poter vedere i propri figli per una falsa accusa di stalking. È l’incubo che vive da oltre tre anni Annamaria, una donna di 37 anni della provincia di Torino, finita ingiustamente a processo dopo denunce infondate del suo ex marito e della nuova compagna dell’uomo e dopo 21 giorni trascorsi ai domiciliari. I bambini a lei sono stati tolti dal Tribunale di Torino e mai più affidati nonostante lei sia stata rilasciata con tante scuse della Procura e nonostante sia parte civile in un processo che vede l’ex marito e la rivale imputati per calunnia.

NON VEDE I FIGLI DA TRE ANNI PER UNA FALSA ACCUSA DI STALKING

La vicenda viene raccontata oggi da Giampiero Maggio sulla Stampa. Il calvario comincia precisamente il 14 luglio 2014, quando, a pochi mesi dalla separazione, Annamaria viene convocata dai carabinieri, che, su ordinanza del Tribunale, le portano via i tre figli, che oggi hanno 11, 8 e 7 anni. Due bambini finiscono in una comunità. L’altro viene affidato proprio all’ex coniuge della donna. Su ordine del gip di Ivrea Annamaria alcuni mesi dopo, a novembre, viene arrestata con l’accusa di stalking per una decina di denunce dell’ex marito e della nuova compagna, Giulia Baro, 35 anni, che sostiene di essere stata seguita o pedinata in giorni e momenti precisi. Nella vicenda è coinvolto anche un carabiniere, amico della denunciante.

 

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Ad incastrare Annamaria è un fax anonimo, in realtà inviato dalla accusatrice: una lettera che accusa gli assistenti sociali di Settimo Torinese, con la speranza di far ricadere colpe su Annamaria. È tutto architettato per gettare fango. E solo da successive intercettazioni si scoprono legami equivoci. Viene scoperta una traccia della lettera anonima sul pc della Baro. È lei a finire in carcere. Annamaria vede la fine del suo inferno. Ma i nodi non vengono tutti risolti. Davanti ai giudici diventa lei la parte lesa, ma per vedere i suoi figli deve aspettare la fine della causa civile, che non va di pari passo con il processo penale. L’udienza è fissata nelle prossime settimane. A gennaio dovrebbe arrivare la sentenza contro la Baro.

(Foto di bambini a scuola da archivio Ansa. Credit: ANSA / MASSIMO PERCOSSI)

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